Il buddhismo che stupì l’Europa nella seconda metà dell’ottocento potrebbe stupirla nuovamente
Scrive Michele Kerbaker nel 1914 nel suo libro Parabole Buddhiste:
“Destò sempre meraviglia anche tra i brahmani, anche tra le prime comunità cristiane e queste di oggi, l’altruismo sconfinato, la benevolenza spontanea ed operosa insegnata dal Buddha Shakyamuni.”
Questa grandezza non risulta interpretata da molte scuole buddhiste dei nostri giorni, che vanno predicando altri valori nel nome di Buddha.
Persino l’U.B.I. (Unione Buddista Italiana) attualmente è in difficoltà presso una disorientata classe media colta del paese Italia.
Le comunità più settarie sembrano essere anche le più aggressive e numerose.
Chiamiamo neo-buddhismo il tentativo che vuole recuperare quel buddhismo che stupì Rosmini, Gioberti, Husserl, Schopenauer, Wagner ed altre menti europee.
La rilettura dei grandi testi buddhisti Thera e Mahayana, porgono spunti di riflessione che oggi sono ancora più sorprendenti di quelli di ieri.
Chi volesse aderire a questo intento di ritorno alle origini, diretto a riscoprire l’etica e la profondità di visione di Shakyamuni, contatti il Centro Studi Maitri Buddha